Il consumo di carne in una dieta equilibrata

Informazioni, chiarimenti e considerazioni sul consumo di carne in una dieta equilibrata.

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È possibile prendere in considerazione il consumo di carne in una dieta equilibrata?

Le recenti notizie sul presunto ruolo della carne nella genesi di alcune forme di cancro obbligano ad alcune considerazioni, utili a far chiarezza e a capire se e come continuare a consumarla in modo corretto, senza rischi eccessivi, né paure ingiustificate.

Il consumo di carne nel mondo è collegato alla sua disponibilità, al suo costo e alle tradizioni locali. Alcune festività e celebrazioni religiose, ad esempio, sono caratterizzate dal consumo di un particolare piatto a base di carne.

L’aumento della popolazione mondiale, con il conseguente aumento del consumo procapite di carne, ha fatto nascere un particolare interesse verso problematiche di natura salutistica (la correlazione con malattie cardiovascolari e metaboliche), etica e ambientale (le condizioni degli allevamenti, le ricadute sull’effetto serra e il consumi energetici legato alla sua produzione).

Il consumo di carne in una dieta equilibrata.

Le proprietà nutrizionali della carne.

La carne contiene proteine di alto valore biologico, minerali e vitamine come ferro, zinco, rame, vitamine del gruppo B e vitamina A. È una buona fonte di proteine (circa 15-25 g per 100 g) e contiene una quantità variabile di grassi saturi, seguiti da monoinsaturi e polinsaturi, questi ultimi in quantità trascurabili. Il ferro presente nella carne viene assorbito meglio rispetto a quello contenuto negli alimenti vegetali.

La carne è indispensabile nella dieta?

La carne può essere sostituita con altri alimenti per garantire un adeguato apporto di nutrienti, come avviene nelle diete vegetariane. Tuttavia, chi segue una dieta senza carne deve avere buone conoscenze nutrizionali per scegliere alternative che forniscano gli stessi nutrienti.

Gli aminoacidi essenziali della carne si trovano anche in altri alimenti di origine animale (come le uova), o si possono ottenere dalla combinazione di cereali e legumi. 

Attualmente non è possibile stabilire se una dieta vegetariana offra maggiori benefici rispetto a una dieta che includa una quantità moderata di carne. Alcuni alimenti di origine animale, come le carni bianche e il pesce, sono riconosciuti per i loro effetti protettivi sulla salute.

In determinate condizioni, come la crescita, la gravidanza, le infezioni e i traumi, può essere necessario aumentare l’apporto proteico. In questi casi, i prodotti di origine animale, inclusa la carne, facilitano il raggiungimento del fabbisogno proteico giornaliero.

Le raccomandazioni sul consumo di carne in una dieta equilibrata.

Secondo l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN), una porzione di carne corrisponde a 70 g per i bambini e a 100 g per gli adulti (peso al crudo). L’INRAN consiglia di consumare tre o quattro porzioni di carne alla settimana. Le carni di pollo e tacchino sono le più sicure: per queste ultime non è stata stabilita una soglia oltre la quale si possano considerare dannose per la salute. Per la carne rossa è preferibile scegliere i tagli magri. Per la carne di maiale, si consiglia di limitare il consumo a massimo 100 g alla settimana. Anche per i salumi, si dovrebbe limitare il consumo alla stessa quantità settimanale.

I risultati di alcuni studi epidemiologici hanno spinto lo IARC (International Agency for Research on Cancer) a classificare la carne processata come cancerogeno per l’uomo (gruppo 1) e la carne rossa come probabile cancerogeno per l’uomo (grupppo 2A).

Non è dimostrato che la carne rossa sia cancerogena, ma è probabile che influiscano altri fattori confondenti, come i metodi di cottura e gli additivi talvolta usati come conservanti. È importante considerare questo dato nel contesto della salute pubblica, specialmente considerando i rischi associati a un eccessivo consumo di carne, come malattie cardiovascolari, obesità e diabete. Al momento, non esiste una dose massima definita oltre la quale il rischio di queste patologie aumenti in modo significativo. Sarà compito di altre organizzazioni valutare le raccomandazioni giornaliere basandosi su ulteriori studi.

Attualmente, si consiglia di consumare una porzione di carne (preferibilmente bianca) 3-4 volte a settimana.

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